Bucarest: 4 giorni speciali!

2 Aprile 2016

Salve a tutti i miei amici viaggiatori. Scusate l’assenza ma come recita il titolo del post sono riuscita a partire per un weekend lungo… e ancora mi devo riprendere! O meglio, mi sono più che ripresa…il problema è la voglia di ripartire! Non è una novità dirvi dove sono stata…perchè lo leggete da soli. Quello che non sapete è quanto mi sono divertita! Bucarest non è una città che viene inserita spesso tra i tour delle capitali europee e credo che sia un errore visto le cose che si possono vedere e la vicinanza con la Transilvania e il Mar Nero. Io, dal mio punto di vista, non potevo esimermi dall’andarci visto che ci abita una mia cara amica che, oltre ad ospitarmi e a coccolarmi in maniera assidua…qui sotto potete vedere a che livelli eravamo…la adorooooooo!

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mi ha fatto anche fare un mega giro della città e delle zone limitrofe. Nella fattispecie la Trasilvania che ho ammirato in tutto e dappertutto. La capitale della Romania ha un so che di strano. E’ bella, ma di una bellezza struggente che, ad un primo sguardo, non noti subito. Quello che colpisce è l’architettura popolare che riempe, ahimè, i grandi viali che prima dell’avvento di Ceaușescu l’avevano fatta soprannominare “La piccola Parigi”. Bypassando quelli, però, ti si apre un mondo. Bucarest è una città vitale e piena di giovani che, vuoi per le università, vuoi per il clima che vi si respira, la animano in continuazione. Tutto convive pacificamente con il respiro di un mondo antico e fatto di ruralità che, agli angoli delle vie o tra le bancarelle, puoi vedere sbocciare come in primavera. Chiese ortodosse, riti antichi si sposano con l’allegra velocità del mondo moderno. Non è un caso percorrere una strada caotica e, poco dopo, trovarsi all’interno di una chiesa tra candele, icone e luci soffuse. Due facce della stessa medaglia che fanno di Bucarest una città così particolare e bella. Non si può non notare il grande palazzo del Parlamento che Ceaușescu ha fatto costruire cancellando le tracce di quella Parigi dell’est che, per un occhio esperto, può essere comunque intravista tra le pieghe dell’architettura del centro storico; e di certo non si può non notare quanto, quell’aria di mittleuropa, pervada anche i giardini che spuntano qua e là nel tessuto urbano della capitale rumena. Tutto rimanda a tempi andati e basta uscire dalla città per ritrovarsi catapultati in un mondo che possiede in sè tutta la forza di un paese che sta nascendo e che si affaccia verso la modernità. Consiglio spassionato: andateci prima di non riuscire più a scoprire il sapore dolceamaro dell’antico.

Fate viaggiare...

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