Istanbul è un insieme di sensazioni, di magia e di una sorta di pulviscolo che ti si attacca alla pelle e non ti va più via. E’ calda, ti abbraccia come una mamma ma ti lascia andare come tutte le mamme prima o poi fanno. Istanbul è Sultanahmet, la sua storia e la sua dignità. Istanbul è le stazioncine del treno che quasi sembrano abbandonate e l’opulenza del Topkapi e della stazione dell’Orient Express. Istanbul è animosità ma anche tranquillità. Istanbul è un sogno.
ISTANBUL SPONDA EUROPEA
Contrariamente a quanto si possa pensare la frase qui sopra è originale, nel senso che è la mia…scritta in un attimo di poesia mentre sorseggiavo il famoso the turco alla base della Torre di Galata. Nonostante siano passati quattro anni dalla mia visita posso solamente sottoscrivere il tutto e aggiungerci dell’altro in questo mio racconto. Allora allora, tanto per cominciare siamo arrivati a Istanbul dopo due giorni di macchina e una prima fermata a Belgrado e un tour, abbastanza istruttivo, tra la periferia di Sofia e gli ultimi residuati bellici della Guerra Fredda. Per concludere con un’ora di fermata alla dogana per passare dalla Bulgaria alla Turchia. Non c’è che dire! Arriviamo trafelati in hotel (Dara Hotel) che, però, contrariamente alle altre volte, non consiglio affatto avendoci spacciato in prenotazione di avere una camera per tre persone quando invece questa non c’era proprio :(. A parte lo pseudo disastro per l’hotel Istanbul non ha di certo deluso le nostre aspettative. Partendo da Sultanahmet, come ho fatto io, si ha praticamente tutto visibile in pochi passi. La Moschea Blu sulla destra con i suoi spettacolari tappeti e stucchi e la sua dignitosas volontà di far entrare i turisti paludati all’interno. Concordo pienamente! E poi, diciamocelo, lo spettacolo di camminare a piedi nudi su tappeti morbidissimi è qualcosa di fenomenale. Passato il momento di estasi panica, procedete sempre sulla destra e, più in fondo, troverete la splendida Santa Sofia.
Spettacolo di luci soffuse, miscuglio di cristianesimo e islamismo, casa di mosaici e di…gatti (strabici!). Bellissima. Propongo molto bellamente di dirigervi per prima cosa, dopo essersi adattati alla luce, verso la Colonna dei Desideri (Dilek Tasi). La superficie di uno dei pilastri che sorreggono la volta presenta un foro circolare La tradizione vuole che se si infila il pollice nel foro e si fa ruotare la mano attorno ad esso, come fosse un perno, di un giro completo in senso antiorario esprimendo un desiderio esso si avvererà. Provare per credere! Essendo un luog di culto, poi, scoprirete facilmente come, al piano superiore di Santa Sofia, sia presente una tomba…italiana. Quella di Enrico Dandolo, il Doge che guidò la Quarta Crociata.
Un mistero degno di Voyager comunque visto che molti storici non credono alla presenza del Doge proprio a Istanbul. Bah! Non potendo scavare all’nterno della moschea il dubbio rimane.
Ora vi si prospettano di fronte due alternative:
- proseguire in avanti e girare verso destra direzione Topkapi
- prendere un po’ di fresco, voltando verso sinistra in Alemdar Mh. Yerebatan Caddesi, e vedere la famosa Cisterna o fermarvi a mangiare in un locale veramente carinissimo: House of Medusa Restaurant.
Facciamo finta sia molto caldo ed abbiate scelto l’opzione 2. Proseguite nella lettura.
La viuzza che incontrerete è una delle tipiche viuzze di Istanbul, tutta profusione di tappeti, fiori e chi più ne ha più ne metta. Spettacolo che troverete concentrato al ristoranto che vi ho consigliato: House of Medusa Restaurant. Un condensato di vintage style che richiama un po’ di shabby look. Non vispaventate per le parole, diciamo solo che è un agreste rivisitato e si mangia benone! Rifocillati a dovere vi aspetta l’incontro con il sotterraneo. Tornate indietro e sulla destra vi troverete l’ingresso, abbastanza spartano, della famosa Cisterna.
Non abbiate paura di non trovarla, le frotte di turisti vi indicheranno la strada. Appena fatto il biglietto scenderete verso il fresco e avrete di fronte uno spettacolo dell’ingegneria. Colonne su colonne che poggiano su un bacino d’acqua che fa da dimora anche a pesciotti di diverse dimensioni. Fresco e con le luci soffuse, non avrete poi così problemi ad indentificarvi con Robert Langdon che in Inferno, di Dan Brown, ci fa una capatina.
Pronti per tornare verso il caldo esterno propongo di continuare costeggiando Santa Sofia fino a trovarvi di fronte al Topkapi posizionato tra il Corno d’Oro ed il Mar di Marmara. Io dico che questi sultani ci sapevano fare eccome, tutti i posti migliori se li sono presi loro! Prima palazzo del sultano ed oggi museo racchiude la più grande collezione di tesori legati ad un sultano del mondo. Considerate di passarci dentro una cosa tipo tre ore. Verrete risucchiati dalla bellezza!
NpTC: Dopo esservi riempiti di cotanta bellezza, uscite dal Topkapi e prendete Alemdar Cd., una stradina che vi porterà fino al mare e che avrà il merito di farvi vedere la stazione di testa del famoso Orient Express, la Sirkeci. Paradosso di architettura che mischia sapientemente elementi orientaleggianti e fattura moderne, la Sirkeci è una meraviglia per gli occhi. Sembra quasi di vedersi comparire davanti un Hercule Poirot intento ad indagare su qualche caso, tanto fa parte della cultura moderna. Ah, ho scoperto da poco che la tratta Venezia-Istanbul è stata riadattata a treni di lusso, potreste anche farci un pensierino volendo!
Costeggiate il mare fino ad arrivare al Ponte di Galata che si apre sul Mar di Marmara. Anche qui, avete due scelte!
- proseguire sulla sinistra per andare a scoprire il Bazar Egizio, la Moschea di Solimano ed il Gran Bazar di Istanbul
- superare il ponte ed entrate nella parte asiatica di Istanbul, direzione Torre di Galata e Piazza Taksim
Vi consiglio di concludere un giro prima di mettere troppa carne al fuoco, quindi prendete la 1
Il Bazar Egizio (Misir Carsisi) è qualcosa che, se può essere paragonato al mondo animale, è molto simile al nettare di cui si nutrono gli insetti: un continuo via vai di rumori, odori, profumi ti coinvolge appena vi metti piede all’interno. Un turbinare di persone che contrattano, che si muovono da una parte all’altra dei banchi per aggiudicarsi l’offerta migliore ed in mezzo il perenne odore di spezie e olii.
Non che la piazza di fronte sia poi così tranquilla! Se tutto è rimasto come un tempo, non faticherete ad individuare tre barchette ormeggiate sul molo proprio di fronte il Bazar Egizio che si prodigano per vendere il pescato appena fritto in uno sciabordio continuo da forza 8 in cui si fatica a mantenere l’equilibrio!
Eh, ma dopotutto, questa è Istanbul!!! Prima di passare ad un altro Bazar vi conviene andar a vedere la moschea di Solimano il Magnifico che si trova a pochi passi dal Gran Bazar. Non ve ne pentirete! La moschea che prende il nome dal più grande sultano conosciuto ha subito, negli anni, vari rimaneggiamenti a seguito di incendi, terremoti e non da ultimo, il fatto che sia stata utilizzata durante la II guerra mondiale come deposito di munizioni ma, nonostante ciò, non perde il suo appeal.
Usciti dalla moschea imboccate sulla sinistra Fuat Paşa Cd., costeggiate l’università, e vi troverete di fronte ad uno dei tanti cancelli del Gran Bazar. E che shopping sia! Colori, movimento ed offerte clamorose (come dicono loro) vi invaderanno fin dentro le viscere. Vi basti pensare che c’ho riportato una cosa tipo 10 pashmine!!! 🙂
NpTC: La visita della parte europea di Istanbul finesce qui a meno che non vogliate appropinquarvi in direzione dell’Acquedotto romano di Valente (Bozdoğan Kemeri), proprio dietro la moschea di Solimano o verso la Fortezza di Yedikule che vi permetterà anche di fare un giro lungo la cinta muraria di Istanbul e di godere diuna vista strepitosa sul Corno d’Oro. Io l’ho fatto che devo dire che merita. Magari all’andata prendete un taxi mentre al ritorno utilizzate il treno: fermata Yedikule e arrivo a Sirkeci.
ISTANBUL SPONDA ASIATICA
Ammesso e non concesso che siate andati fino alla Fortezza di Yedikule vi ritroverete pressappoco nelle vicinanze della stazione dell’Orient Express. Benissimo, ora è il caso di superare il Ponte di Galata ed andare sulla sponda asiatica di Istanbul. Non faticherete molto ad inviduare la Torre di Galata visto che è la costruzione più alta che troverete sulla sponda est. La torre dei genovesi è un bellezza architettonica che lascia senza fiato, specialmente se sarete così coraggiosi da salire con l’ascensore e farvi un giretto sul cornicione esterno (di circa 80 cm di larghezza) per ammirare il panorama! E’ una torre talmente succestiva da ispirare anche voli acrobatici: “stando a quanto affermato dallo storico e viaggiatore ottomano Evliya Çelebi, tra il 1630 e il 1632 Hezarfen Ahmet Çelebi, utilizzando delle ali artificiali, spiccò il volo dalla torre per sorvolare il Bosforo e atterrare a Üsküdar, quartiere che sorge a 6 km di distanza, nella zona”(Wikipedia). Wow!
Dalla Torre di Galata il percorso (quasi) obbligato è verso Piazza Taksim, specialmente se prenderete il vecchio tram che percorre la discesa dalla piazza al mare e viceversa.
NpTC: lungo il percorso noterete qualcosa di molto interessante. La succursale turca della Gelateria Giolitti…sì, proprio quella di Roma vicino a Montecitorio! Pazzasco!
Per concludere la vostra visita di Istanbul vi manca solo un tassello: Palazzo Dolmabahçe, primo palazzo di stile europeo costruito a Istanbul sede dello stato ottomano fino alla I guerra mondiale e luogo di bellezze che rivaleggiano con Versailles. Basti pensare al celebre lampadario di cristallo dello stile Bohemien più grande del mondo, regalo della regina Vittoria: 750 lampade e pesa 4.5 tonnellate…una cosina da niente!
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