La capitale per eccellenza della Mitteleuropa mi si è mostrata, tutte le volte che ci sono andata, nella sua migliore forma. Come una donna anziana che non per questo disdegna un po’ di sana ricercatezza anche Vienna, nel suo essere così mastodonticamente “vecchia”, mantiene al suo interno tutte le sfaccettature che contraddistiguono una bella donna anziana. Vienna, capitale dell’ormai sfumato Impero asburgico ha in sè quell’alterigia propria dell’Impero: i maestosi palazzi, i grandiosi viali, il Ring e i quartieri che, con il lor grande bagaglio di cultura, abbracciano qualsiasi visitatore inglobandolo nel loro più intimo essere. Per rendersene conto basta fare due passi nel centro storico della città e respirarne l’aria. Tutto trasuda vestigia antiche, oramai, ahimè, perse per sempre ma non per questo meno presenti nei volti dei viennesi che ti camminano a fianco o che incontri sorbendo la tua cioccolata calda all’Hotel Sacher intenti a dirigersi, con passo svelto, all’Opera. La capitale è un crocevia di storie. A cavallo tra Ovest ed Est Europa non a caso è stata, per decenni, la culla delle spie europee (sia in epoca moderna che in epoca contemporanea). La cortina di ferro era ad un passo e l’ubicazione della città consentiva di passare dal di qua al di là in un batter d’occhio. Avendo ben chiara la storia di questa capitale non sarà difficile, camminando, avere la sensazione che qualcuno ti stia seguendo. Spie (oramai inesistenti)…altro retaggio della capitale asburgica che fu.
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